La scuola innovativa
Pescina (AQ), IT

Design team: Giuseppe Vultaggio, Bianca Santoli

Engineering: Tekto Studio di Gianluca Vultaggio

La proposta progettuale per “La scuola innovativa”, da realizzare nel comune di Pescina, nasce dalla volontà di ripensare al concetto di edificio scolastico concepito non come uno spazio chiuso frequentabile solo da studenti ed addetti ai lavori, ma come un luogo di scambio e confronto aperto alla cittadinanza. Il volume è modellato e deformato per svolgere una duplice funzione: da un lato contenitore di aule scolastiche, dall’altro spazio pubblico attraversato da flussi interni ed esterni.
Il luogo della compenetrazione della sfera pubblica e privata è la copertura: un piano tridimensionale che, posizionato allo stesso livello altimetrico della strada confinante con il lotto, sfrutta le caratteristiche orografiche del sito e consente l’accesso diretto dei pedoni negli orari extra-scolastici. Intesa dunque come un’estensione dello spazio pubblico è ripartita in tre aree:
⦁ Piazza didattica: uno spazio all’aperto, in cui vengono istallati tre orologi solari (*), utilizzabile sia dagli studenti per attività legate allo studio che dai cittadini di Pescina in orari extra-scolastici
⦁ Campo Energetico: uno spazio adibito all’istallazione dei pannelli fotovoltaici che rendono l’edificio auto-sostenibile dal punto di vista energetico
⦁ Area eventi: dalla piazza didattica si accede direttamente ad un auditorium orientato verso il paesaggio; Quest’ultimo può essere utilizzato sia per rappresentazioni teatrali scolastiche che per eventi estivi da parte dell’intera comunità.
Dal punto di vista funzionale la scuola si sviluppa su due piani fuori terra ed un piano interrato adibito a parcheggio. Le aule si affacciano sul parco per garantire agli studenti un rapporto diretto con il paesaggio, invece servizi igienici, uffici e ambienti di supporto alle attività didattiche vengono inseriti nella parte dell’edificio che fronteggia l’ambiente costruito.
Un’attenzione particolare è posta all’illuminazione naturale degli ambienti interni, e la modellazione plastica delle facciate è frutto di una riflessione finalizzata ad avere in tali spazi una luce diffusa e non diretta ottenuta mediante un sistema di “pieghe” della facciata che consente di arretrare gli ambienti di un metro dal filo esterno. Il ritmo irregolare delle pieghe è interrotto dall’inserimento dei muri colorati: un’alternanza di spazi regolari in cui vengono ritagliate finestre attrezzate con un sistema di schermature a lamelle regolabili; le due opzioni di bucature, i tagli verticali tra le pieghe ed il sistema di aperture con brise-soleil, consente un doppio sistema di illuminazione interna rendendo gli spazi flessibili ed adattabili alle diverse esigenze didattiche.