Dream pavilion

London, UK

Design team: Fabio Maiolin, Giuseppe Vultaggio

With cities, it is as with dreams: everything imaginable can be dreamed, but even the most unexpected dream is a rebus that conceals a desire or, its reverse, a fear. Cities, like dreams, are made of desires and fears, even if the thread of their discourse is secret, their rules are absurd, their perspectives deceitful, and everything conceals something else.

Italo Calvino, Invisible Cities

Inspired by this statement by Marco Polo in Italo Calvino’s Invisible Cities, the Dream Pavilion is designed by making the negative of a pretended city: the buildings become empty space, the streets and the sky become volumes. These volumes, linked together, create a waving canopy and define the space of the pavilion.

The exterior surfaces of the pavilion reflect the surrounding environment, the interior ones are painted of four different kind of green: the pavilion mixes up with the nature by camouflaging.

Since the boxes which the canopy is made of are bottomless, the light passes through them creating a striking effect and defining an inspirational space where people could linger in a contemplative atmosphere.

On the ground, the footprint of the invisible city is defined by a pattern of different colours. The tiles are coloured as the boxes above them.

The pavilion has an area of approximately 53 square metres, with a maximum height of 4 metres.

The boxes, bolted together, are made of 2-mm-thick metal sheet. The pavement is an anti-shock floor made by recicylced rubber.

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È delle città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra.

Italo Calvino, Città Invisibili

Ispirato da questa frase di Marco Polo nelle Città Invisibili di Italo Calvino, il Dream Pavilion è progettato come negativo di una città immaginaria: gli edifici diventano dei vuoti, le strade e il cielo diventano dei pieni. Questi, uniti tra di loro, creano una copertura irregolare e definiscono lo spazio del padiglione.

La superficie esterna del padiglione riflette l’ambiente circostante. Quelle interne sono dipinte di quattro differenti toni di verde: il padiglione si integra con la natura mimetizzandosi.

Poiché  le scatole che compongono la copertura sono senza fondo, la luce le oltrepassa creando un effetto emozionante e definendo uno spazio dove le persone posso fermarsi in un’atmosfera contemplativa.

A terra, l’impronta della città immaginaria è definita da un pattern di colori diversi. Ogni parte della pavimentazione è dello stesso colore della scatola che la sovrasta.

Il padiglione ha una superficie di circa 53 metri quadrati, con un’altezza massima di 4 metri.

Le scatole, saldate tra di loro, sono fatte di un foglio metallico dello spessore di 2 millimetri. La pavimentazione è in gomma riciclata anti-shock.