Le radici nel Teatro

San Potito Sannitico (CE)

Design team: Giuseppe Vultaggio, Juliette Antoni

“Rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare.”
Serge Latouche

Il ripensamento dei modelli insediativi e costruttivi non è più demandabile alle generazioni future, ma deve essere un imperativo categorico del decennio in corso per rallentare (bloccare), in tempi brevi, la crescita esponenziale dei centri urbani e il continuo abuso delle risorse naturali con l’introduzione di nuovi paradagmi produttivi e modelli socio-culturali.
Il progetto “Le radici nel Teatro” è un’installazione temporanea che esorta a un uso consapevole del territorio agricolo al fine di realizzare nuove centralità sub-urbane. La valorizzazione di aree, che tradizionalmente sono sfruttate esclusivamente nel processo produttivo agricolo, contribuirà a un processo di decongestionamento dei centri urbani e alla nascita di nuovi modelli relazionali.
Poiché nel percorso evolutivo delle comunità il teatro ha sempre rappresentato uno spazio di coesione sociale e condivisione dei valori, nel pensare a un’opera-manifesto del rilancio delle aree sub-urbane, la scelta non poteva non ricadere su di esso: luogo evocativo capace di essere al tempo stesso centro di produzione artistica, polo di aggregazione e attivatore di processi relazionali.
Una comunità moderna che si aggrega intorno ad un’idea di rinascita culturale si nutre necessariamente della propria cultura e dei valori identitari. Le radici che affiorano dal sottosuolo disegnano allegoricamente sul terreno il movimento di attrazione tipico del palcoscenico.
Il modello è fisicamente composto da balle di fieno disposte sul terreno che al termine dell’esperienza socio-culturale potranno essere utilizzate come nutrimento per gli animali delle aziende agricole locali, non interrompendo mai il ciclo di scambio tra società e teatro, tra vita e rappresentazione.